Sabato mattina, ore 11. Un amico mi manda via Whatsapp delle foto di un elicottero russo Kamov Ka-32 della compagnia svizzera Heliswiss impegnato in operazioni al gancio baricentrico nei dintorni di Milano per il trasporto di moduli di condizionamento per il centro direzionale di Milano 2. Il mio amico riesce a seguirlo fino al parco in cui atterra, tra Milano e Segrate, e parlando coi piloti riesce a dirmi che avrebbe sostato per una mezz’oretta.
Fortunatamente ero passato dai miei con la macchina fotografica, e sono riuscito a fiondarmi in quel parco appena in tempo per veder decollare quel raro ferro sovietico.
Diciamo che è stata una bella fortuna, dato che lo scorso settembre questo stesso elicottero era stato impiegato a City Life a Milano mentre ero impegnato a spottare altrove (tra l’altro “trollandomi” pure, dato che nel suo viaggio di ritorno in Svizzera mi era passato sopra la testa).
Notare la configurazione a doppi rotori controrotanti coassiali sovrapposti, tipica degli elicotteri Kamov (anche se il primo elicottero con tale configurazione fu fatto volare in Italia nel 1930, progettato da Corradino d’Ascanio, diventato poi famoso per la Vespa). Tale configurazione permette di rinunciare al rotore anticoppia posteriore, rendendo quindi possibile costruire una fusoliera più compatta rispetto agli elicotteri tradizionali. La compattezza di questa configurazione permise alla Kamov di ottenere una commessa per gli elicotteri antisommergibili da imbarcare sulle navi della Marina Sovietica, portando alla progettazione del Kamov Ka-25 (nome in codice NATO “Hormone”). Dal Ka-25 fu poi derivato il più grande Ka-27 (nome in codice NATO “Helix”), di cui il Ka-32 è una variante per uso civile.