Musei Dornier e Zeppelin – Friedrichshafen

All’inizio di aprile ho fatto una trasferta di 3 giorni in Germania con il Gruppo Alianti d’Epoca per visitare la fiera Aero di Friedrichshafen.

Tappa del primo giorno sono stati i musei Dornier e Zeppelin a Friedrichshafen, dove entrambe le aziende avevano sede.

Il museo Dornier si trova a pochi passi dal terminal dell’aeroporto di Friedrichshafen. Subito fuori dal museo si può vedere uno dei 2 prototipi volanti del Dornier Do.31, unico aereo da trasporto a reazione con capacità di decollo ed atterraggio verticale ad aver mai volato. Motorizzato con 2 turbofan ad ugelli orientabili stile Harrier e 8 reattori più piccoli in posizione verticale per decollo e atterraggio (4 in ogni pod all’estremità alare), è stato progettato negli anni ’60, in un periodo in cui si pensava che gli aeroporti normali fossero troppo vulnerabili in caso di guerra, e fosse quindi necessario usare mezzi VTOL in grado di operare da piccoli campi “dispersi” (tratti di autostrada, per esempio). Il progetto fu ritenuto troppo costoso, e il programma fu cancellato nel 1970.

Altro mezzo VTOL presente nel museo: Dornier Do.29, mezzo sperimentale in grado di accorciare la corsa di decollo ruotando parte dell’albero dell’elica.

Il Do.29 è basato sull’aereo leggero bimotore Do.28 (che a sua volta è una versione bimotore del Do.27).

Il Do.28 fu poi “ingrandito” e divenne il Do.28D Skyservant:

Un esemplare di Do.28D fu modificato con carrello triciclo e con una nuova ala, diventando il Do.28E TNT (Tragflugel Neuer Technologie – ala di nuova tecnologia):

Cockpit:

L’evoluzione finale della famiglia fu il Dornier Do.228:

Replica dell’aereo di linea Dornier Merkur, con una curiosa soluzione con cabina passeggeri chiusa e cockpit aperto posizionato sotto l’ala:

Tra le 2 guerre la Dornier è diventata famosa per la produzione di idrovolanti. Esposta al museo c’è la replica del Dornier Do.J Wal con cui l’esploratore Roald Amundsen cercò di raggiungere il Polo Nord nel 1925. L’impresa fallì, ma l’aereo riuscì ad atterrare ad una latitudine di 87° 44′ N, ai tempi il punto più a nord mai raggiunto da un aereo.

Dornier Do.328 in versione tubofan (questo modello è stato disponibile anche con motorizzazione turboelica):

Cockpit:

Fiat G.91R, parte di un lotto costruito da Dornier per la Luftwaffe:

Questo aereo da pattugliamento marittimo Breguet Br.1150 Atlantic è l’unico aereo presente non costruito da Dornier. L’aereo è esposto qui perché la squadriglia in cui ha servito, il Marinefliegergeschwader 3, è dedicato al “Graf Zeppelin”, che a Friedrichshafen fece volare i suoi primi dirigibili.

Cockpit:

Il museo Zeppelin si trova vicino al porto lacustre di Friedrichshafen, sul lago di Costanza.
Su questo lago, nel 1900, il graf (conte) Ferdinand von Zeppelin fece volare l’LZ 1, il primo dirigibile a struttura rigida. A differenza dei “blimp” (i dirigibili a struttura non-rigida), i dirigibili a struttura rigida non si “sgonfiano” quando viene rimosso il gas all’interno (inizialmente idrogeno, poi elio a causa dell’infiammabilità dell’idrogeno, in alcuni casi si usa anche aria scaldata con bruciatori come quelli delle mongolfiere).
I dirigibili a struttura rigida, detti anche “zeppelin” proprio in onore del loro inventore, sono stati usati come bombardieri e mezzi da pattugliamento marittimo durante la Prima Guerra Mondiale, e come mezzi da trasporto passeggeri tra le 2 guerre. L’incidente dell’Hindenburg in atterraggio negli Stati Uniti nel 1937 e la loro scarsa praticità in confronto agli altri aeromobili ne decretarono la fine, e al giorno d’oggi solo un numero estremamente ridotto di blimp e dirigibili semi-rigidi rimangono in attività per scopi quasi esclusivamente pubblicitari.

Il museo Zeppelin contiene una quantità enorme di memorabilia del tempo degli zeppelin, ma la parte più impressionante è la replica in scala reale di parte della cabina passeggeri del dirigibile LZ129 Hindenburg. Lungo 245 m (circa 25 m in meno del transatlantico Titanic), poteva trasportare solo 72 passeggeri. Il 6 maggio 1937, al termine di un volo transatlantico da Francoforte a Lakehurst, l’Hindenburg prese fuoco durante la fase di attracco, uccidendo 35 dei 97 occupanti e un assistente a terra. L’idrogeno contenuto nell’involucro distrusse completamente l’enorme dirigibile in poco più di mezzo minuto.

Parte esterna:

Zona giorno, giusto un pochino diversa dalle cabine passeggeri a cui siamo abituati oggi:

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